Tutto sui nei: cosa sono e come si controllano?
La maggior parte di persone ne ha più di uno sul proprio corpo, ma ben pochi conoscono cosa sono realmente. Stiamo parlando dei nei, piccole anomalie cutanee piuttosto comuni e (per fortuna) solitamente di natura benigna.
Considerati nella maggior parte dei casi un semplice segno distintivo di natura estetica, possono talvolta essere sintomo di un problema: le persone che hanno molti nei o ne hanno pochi ma di dimensioni piuttosto evidenti, dovrebbero sottoporsi con cadenza praticamente annuali ad appositi controlli.
Cos’è un neo?
Come già affermato, un neo è un’alterazione della pelle che spesso si presenta come un’escrescenza di forma e colore varia. Esso si presenta sull’epidermide e può presentarsi sia in giovanissima età sia con il passare degli anni.
I nei inoltre, possono presentarsi come diverse tipologie, ovvero:
- dermici
- sebacei
- melanociti
- vascolari
A dispetto della maggior parte dei casi in cui questi non risultano sono pericolosi, essi possono tramutarsi nel famigerato melanoma, ovvero il tumore della pelle: ciò avviene a prescindere da quale tipologia tra le appena citate esso faccia parte.
Il livello di pericolosità
Al di là delle suddivisioni e del lato prettamente estetico, i nei vanno tenuti sotto controllo soprattutto per la loro natura. Nello specifico, possiamo individuare tre diverse tipologie ovvero:
- I nei benigni, assolutamente non pericolosi e formatisi prevalentemente a causa dell’esposizione ai raggi solari. Nonostante sia buona norma non disturbarli, grattandoli per esempio, sono del tutto innocui.
- I displastici sono dei “sorvegliati speciali” si tratta infatti di nei benigni ma la cui forma e colore può ricordare un melanoma. La somiglianza non è casuale, infatti essi possono facilmente degenerare nei nei di tipo maligno… dunque attenzione massima!
- I nei di tipo maligno invece, sono estremamente pericolosi. Si tratta di tumori maligni cutanei che, tristemente, hanno un alto livello di mortalità se non individuati in tempo.
L’importanza della prevenzione
Non è sempre facilissimo tenere sotto controllo i propri nei: che siano tanti o che siano posizionati in parti poco visibili, spesso non si da a queste anomalie la giusta attenzione.
Oltre a un controllo annuale, è possibile però cercare di avere qualche accortezza e cercare di notare se il neo causa prurito, se le sue dimensioni e la forma stanno cambiando o se sanguina senza motivo. Si tratta di segnali allarmanti che dovrebbero spingere immediatamente la persona a un’approfondita visita presso un dermatologo.
Cosa succede quando viene individuato un neo maligno?
La tempestività è di vitale importanza. Quando un dermatologo individua un possibile neo maligno si attiva una procedura che prevede il controllo globale di tutti i nei presenti sulla pelle del soggetto. In questo modo si identifica se e quanti sono i nei potenzialmente pericolosi.
La “mappatura” dei nei viene secondo un metodo definito ABCDE che si riferisce ai parametri presi in considerazione nella valutazione di ogni singolo neo, ovvero:
- Asimmetria
- Bordo
- Colore
- Dimensione
- Evoluzione
Lo step successivo all’individuazione di nei potenzialmente maligni, questi vengono analizzati più approfonditamente. Lo strumento solitamente utilizzato in questa fase è un dermatoscopio ottico. Questo mezzo è di fatto una sorta di microscopio che ingrandisce l’immagine del neo, consentendo al dermatologo di analizzarlo più accuratamente.
La rimozione
Quando il controllo tramite strumenti appositi conferma il sospetto di un possibile melanoma, risulta necessaria la rimozione. Naturalmente per correre meno rischi possibili è necessario affidarsi agli esperti del settore che, a seconda della situazione, consiglieranno una delle tre diverse tipologie di intervento a cui sottoporsi.
Attualmente esistono tre differenti possibili interventi attuabili su un neo maligno:
- il metodo classico, consiste nella rimozione della cute interessata tramite una piccola incisione e la relativa asportazione della parte interessata effettuata dopo un accurato esame istologico. Risulta l’intervento più invasivo dei tre possibili.
- il laser è un metodo che consente l’eliminazione del neo tramite un raggio che va a bruciare le cellule del neo. Si tratta di una soluzione piuttosto confortevole, che non consente però l’esame istologico.
- il metodo shaving rappresenta un punto d’incontro tra i due già descritti. Di fatto, viene rimossa la parte più superficiale del neo, seguita da un intervento di diatermocoagulazione: in parole povere si interviene con uno strumento che genera impulsi di corrente elettrica che favoriscono la cicatrizzazione della cute. Anche in questo caso, come nel classico, è possibile effettuare un esame istologico.
In conclusione…
Tenere sotto controllo i nostri nei con esami annuali e con un pizzico di attenzione nella vita quotidiana, può essere un’arma vincente per cogliere qualche pericolo prima che diventi davvero consistente.
Rivolgersi a dermatologi e professionisti del settore per confrontarsi sul da farsi è poi il secondo passo per scongiurare ogni pericolo in tal senso.
Leggi Tutto sui nei: cosa sono e come si controllano? sul sito di Cristina Gregori Estetica.
Commenti
Posta un commento